Una mattina a Lollove, di Franco Delogu.

24.03.2015 22:02

Cammino solo tra le vecchie casette di Lollove, per ritrovarmi, e mettere ordine nei miei cassetti. Non si sente nessun rumore umano, solo versi di animali, cinguettio di uccelli , e greggi in lontananza. Chissà, forse adesso sono l’unico abitante di questo presepe fuori dal tempo.

Il primo sole della primavera scalda e invita alla serenità e alla riflessione, mi sento in pace con me stesso e con il mondo che c’è più in là, poco distante.

Cammino tra i vicoletti deserti, tra le case basse di granito,  tra il silenzio e le ortiche, cercando di immaginare tutte le storie, le gioie e i dolori che quei muri hanno visto. Lontani ricordi di quando ero bambino, un mondo che ormai non c’è più…

Ed è allora che comincio a sentire le note: dietro una finestra chiusa qualcuno suona il sassofono, è un suono malinconico e triste, ma bello, struggente.

Vorrei sapere chi suona, chi mi sta regalando questo momento così emozionante, la porta è aperta  ma  ho paura di rompere l’incantesimo: rimango per un po’ ad ascoltare fermo sotto la finestra, godendomi questi istanti. Tutto è straordinariamente bello. Forse è questa la perfezione.

Franco Delogu