Sulla lettura, di Claudia Magnasco.

08.02.2014 21:25

La lettura è una vecchia signora molto paziente e il libro è dimora solitaria e accogliente. E’ un simposio infinito in cui vi è posto per tutti, per i tanti lettori che nella realtà, quasi mai s’incontreranno. Un libro dona un po' di armonia nei giorni più storti, spazzando via noia, cattivi pensieri e mediocrità, a volte annidati nella quotidianità. Credo che niente sia più distensivo di un viaggio tra le pagine di un libro ed è sublime leggere fino a notte fonda.
Finchè gli occhi non bruciano, per poi giungere al sonno, cullata dalle voci dei suoi personaggi.
A volte sogno di essere immortale, per poter leggere tutti i libri che vorrei e amo leggere di tutto, per arrivare in ogni luogo ed essere chiunque. Certe volte incontro un libro capace di donarmi inattese primavere, ricco di pensieri da colorare. E quando rileggo quelli di un tempo, ritrovo me stessa, così come ero. Perché la lettura mi mantiene giovane dentro: è l’antirughe dell’anima.
Certi libri, quelli più datati, sono scrigni di anime generose e io li sfoglio e li ascolto come fossero musiche silenziose di anime e cuori, sparsi nello spazio e nel tempo. E di quel silenzio mai mi sazio, tanto che immagino, a volte, d’essere ogni granello di polvere, di ogni libro, di una biblioteca dimenticata dal mondo. La lettura mi permette di viaggiare in libertà, perché essa stessa è liberta.
E così m'innamoro di quei libri capaci di stare al mio passo, senza farmi desiderare di cambiar rotta.
Essi mi prendono per mano e mi conducono fuori e dentro me,i n quei luoghi che da sola forse, non potrei raggiungere.
A volte i buoni libri mi fotografano in profondità, rinvenendo un po' delle tessere del mio mosaico. E così, più leggo e più imparo a conoscermi.
Ogni libro che accumulo amplia il divario tra come sono oggi e come ero ieri, senza tuttavia perdermi di vista e accostandomi a come potrei divenire domani.
Ciascuno dei libri che ho amato, che amo e che amerò, è un mattone in più, del muro che mi separa da tutto quel che non mi va.
Ma è anche un gradino in più, della scala che porta da questa realtà, ad una migliore.