Il nonno, il topo e la lumaca, di Luca Cheri.

13.11.2016 22:58

Mi è ritornato in mente questo pensiero e come allora, forse, poco importa.
Ma io, quel giorno, ci rimasi malissimo.
Poggiai il dentino da latte nel patio vicino a un sottoscala dove mio nonno conservava il formaggio.
Ricordo che mi nascosi, spinto dalla curiosità, in un angolo scuro del patio. 
Volevo scovare il generoso topolino e il suo dono - un soldo - in cambio del mio dentino. 
Invece, anziché il topolino, vidi mio nonno con un soldo tra le fragili mani. 
Osservai la sua lenta camminata verso il dentino e due gemme preziose brillare; i suoi occhi verdi.
Oggi come allora, ripeto, forse poco importa.
All'incirca un anno fa, però, mi è capitato, insieme a due colleghi, di conoscere un anziano signore che raccontava fiero la sua teoria sulla religione dei nostri antenati. 
Non condividevo la sua posizione, per così dire, archeologica ma rivedevo nel suo sguardo quel brillio di mio nonno. 
Non entrerò nei dettagli della sua teoria, basata sulla lumaca, ma posso tranquillamente dirvi che non aveva alcun senso, da parte nostra, prendere posizioni, quantomeno pedanti, in modo da distruggere la sua quotidiana passeggiata nelle campagne sarde alla ricerca di conferme e\o rettifiche sulla sua fantasiosa e, a parer mio, meravigliosa teoria.
Io in quell'uomo ho visto sia la mia pura curiosità da bambino e sia gli occhi di mio nonno e, sinceramente e in conclusione, che ognuno sia libero di credere, a meno che non ci sia inganno e conscia vendita di menzogna nei confronti degli altri, in quel che vuole.
Per quanto mi riguarda il topolino era mio nonno ed è vero che, spesso e da bambino, ti vien dato un soldo offrendo un dentino.

Luca Cheri.