Anello Rio Flumineddu-Fennau, di Franco Delogu.

28.11.2015 21:52

Escursione ad anello, a cavallo tra i territori di Orgosolo e Urzulei, senza particolari difficoltà, interessante e per tutti.

La partenza, per non aumentare ulteriormente le sei ore che questo giro comporta, può avvenire un po' più in basso rispetto a Montenovo San Giovanni, in un punto facilmente raggiungibile anche da una utilitaria senza doppia trazione. Arrivati al piazzale ai piedi di Montenovo San Giovanni, si prosegue la discesa per poco più di un chilometro, fino a circa 300 metri dal guado di Badu Osti, in corrispondenza di uno slargo a fianco a una recinzione. Siamo a Gutturu Nioi. Si parcheggia la macchina, si scavalca la rete metallica con l'aiuto di una scaletta di rami e si comincia a scendere verso il Flumineddu, su un evidente sentiero. Dopo circa un chilometro di percorso si arriva sul greto del Rio Flumineddu: il regime dell'acqua é variabile in base alla stagione e alle precipitazioni, non sarà difficile, comunque, trovare un punto comodo per guadare (attenti ai bagni fuori programma!). 

 

 

Appena sulla riva opposta dobbiamo risalire verso Fennau, e abbiamo due soluzioni. Guardando il forte pendio davanti a noi, possiamo dirigerci verso un grande e visibilissimo crepaccio, e risalire tenendoci sul suo bordo sinistro, addossati alla parete; oppure salire a destra seguendo una evidente traccia che ci porterà in cima al pianoro di Fennau.

Una volta su, vedremo su una collinetta le rovine del nuraghe Perd'e Balla, e, più in là, a destra rispetto al nuraghe, la recinzione dentro la quale si trovano le tombe di giganti Arena de Fennau, bellissime e da visitare.  

Raggiunte le Domus de Janas, si prosegue in direzione nord sull'altopiano di Fennau, sfruttando se si vuole un comodo sterrato o in alternativa seguendo dei sentieri paralleli. Si cammina sul pianoro spoglio per circa 1500 metri, lasciandoci a destra il massiccio di Punta Ispignadorgiu, fino ad arrivare al passo di Genna Ortorgo. Qui il sentiero comincia a scendere e dopo poco si biforca, passando o a destra o a sinistra di una vallicola. Bisogna passare a sinistra e dirigersi verso un piccolo bosco ben visibile in lontananza. Qui, dopo poche centinaia di metri, si arriva a Cuile Sa Pira. 

     

Il cuile é una costruzione in muratura, squallida e anonima, ma consente una sosta all'ombra e, se necessario, di usufruire di una piccola scorta d'acqua (tanica con rubinetto, attenzione, solo se strettamente necessario, non credo che il pastore l'abbia messa li per noi....).

Da qui, occorre molta attenzione, è preferibile usare il GPS: una traccia molto labile conduce, dopo cira 200 metri a nord e altri 300-350 a est, verso cuile Toni, niente di speciale ma più caratteristico, più arcaico. Da cuile Toni, si percorre un'altra pista poco evidente verso nord, fino a intercettare uno sterrato usato dagli urzulesi per il taglio del legnatico. Si segue questo sterrato verso sinistra (ovest) fino a che questo non diventa un sentiero e si getta dentro una coduletta che si approfondisce progressivamente.

Dopo alri 7/800 metri questo sentiero dentro la coduletta scende nell'alveo del Rio Flumineddu, in corrispondenza della quota 821. Ora siamo sul fondo della vallata, e quasi di fronte a noi arriva un affluente del Flumineddu: é una coduletta bella, selvaggia e con pochissime tracce di passaggio, si vede bene che non é molto frequentata. Dobbiamo prestare attenzione a non proseguire lungo il Rio Flumineddu, del resto riconoscibile perché nettamente più largo dell'affluente.

Entrati nell'affluente, dopo 300 metri si ignora una confluenza da destra (quota 823), del resto ripida e disagevole, si prosegue per altri 300 metri tra macigni e vegetazione, fino ad arrivare ad un'altra biforcazione. Se si entra nella coduletta di destra, dopo circa 700 metri si intercetta lo sterrato che da cuile Sa Senepida porta a Campu Su Mudrecu: arrivati allo sterrato si va a sinistra per circa 350 metri e si arriva a cuile Sa Senepida. Se invece prendiamo la coduletta di sinistra, dopo poco più di un chilometro si arriva al guado di Badde Tureddu, su uno sterrato: salendo a destra, lungo lo sterrato appena intercettato, per circa 400 metri, si arriva comunque molto facilmente a Sa Senepida. E qui conviene comunque andare, il posto é attrezzato per riposare e per mangiare, e c'é l'acqua di sorgente a disposizione.

Da cuile Sa Senepida, si prosegue seguendo lo sterrato verso sinistra (non sbagliate, si torna al guado di Badde Tureddu, seguendo lo sterrato verso destra si va verso Passo Ottulu, da tutt'altra parte!). Questo sterrato sale con ripidi tornanti verso Badu 'e S'Eni, bellissimo cuile immerso nella lecceta primaria, distante circa 2500 metri. Arrivati a Badu 'e S'Eni, dopo altri 7/800 metri si supera un guado e poi si rientra a Gutturu Nioi, dove ritroviamo le macchine.

In conclusione: escursione di circa 6 ore, senza grandi difficoltà, ma attenzione all'orientamento nei pressi di cuile Toni, potrebbe volerci un po' di tempo a trovarlo. In compenso l'ambiente, tra archeologia e foresta primaria, é veramente suggestivo.


Franco Delogu.