L'eremita di Teletotes, di Franco Delogu.

09.12.2015 19:20

 

foto dell'archivio Gruppo Grotte Nuorese

Quest’uomo, Salvatore Murroccu, è stato per anni l’unico abitante di quell’eden che è Teletotes, nel Supramonte di Urzulei, lungo il corso del torrente Codula de Luna. 
L’avevo conosciuto a metà degli anni ‘70, nel corso della mia prima escursione in assoluto, fatta assieme a due cari amici che ci hanno lasciato di recente. Arrivati in questa zona, a parte un gruppetto di speleologi che si era spinto fin li in esplorazione, l’unico essere vivente era lui. Viveva un’esistenza solitaria e miserabile, da eremita, assieme a pochi maiali, in una capanna i cui ruderi sono ancora visibili attraversando il ponte di legno a fine strada e camminando pochi minuti. Si dice che avesse lavorato come manovale a un disboscamento, e che a fine lavoro si fosse trattenuto li. Personaggio timidissimo e schivo, viveva di niente, nascondendosi quando in quel posto solitario arrivava qualche visitatore e facendosi vedere il meno possibile. Viveva delle elemosine degli altri pastori vicini, e dei regali (vestiti, sigarette, generi alimentari) che gli facevano i rari visitatori di Teletotes. Aveva una vecchia moto con la quale ogni tanto raggiungeva il paese più vicino, Urzulei, per procurarsi qualcosa per vivere. Impietositi, gli avevamo lasciato parte delle nostre provviste e delle sigarette. Volevamo lasciargli anche una bottiglia di vino, ma quella l’aveva rifiutata decisamente, senza spiegarci il perché.
Dopo molti anni dal nostro incontro Salvatore tornò a Fonni, suo paese natale, da una sorella, e li rimase fino alla sua morte, avvenuta (credo) una dozzina di anni fa.
Per chi l’ha conosciuto Salvatore Murroccu resterà l’eremita di Teletotes, il nume tutelare di quel paradiso terrestre. Certamente io lo ricordo con l’affetto che si deve a una persona sicuramente buona, un povero disgraziato che sembrava sfuggisse ai suoi simili e a una vita esterna che non riusciva ad affrontare.