La giornata dei doni, di Luca Cheri.

20.12.2016 22:08

Oggi è la giornata dei doni.
Poco fa un bisbiglio mi ha distratto mentre frugavo alla ricerca di cinque piccole cornici che avevo custodito a casa dei miei.
Voltando leggermente il capo oltre la spalla ho visto mia madre uscire dalla piccola cantina con in mano dei mestoli in pero selvatico realizzati da mio padre Gonario.
Li conoscevo bene quei mestoli.
Però solo in quell'istante, ascoltando la sua voce, ho capito che mia madre, poco prima di andare a riposare, aveva in mente di donarne due a me e due a mio fratello.
Io non ho mai pianto per la morte di Gonario e al suo funerale indossavo una camicia bianca e sorridevo perché sapevo bene, dentro me, di renderlo felice.
Ho pianto per avere perso un'unghietta; ho pianto per avere bucato la mia bici; ho pianto per amore; ho pianto per mille dolorose e meravigliose ragioni.
Eppure non ho mai pianto per te Gonario. 
Forse perché ti sento ancora presente come quando da bambino arrivavi a partita iniziata per rispetto della mia emozione e mi seguivi giocare a calcio da lontano. 
Sarà perché mi rifugio nel passato o in una realtà da me camuffata.
Conosci bene la mia benedetta fantasia.
Eppure stasera, con questi mestoli tra le mani, sento il cuore singhiozzare e mi fa tanto sorridere il fatto che la prima lacrima sia raccolta da un mestolo realizzato da te.
Grazie vita, adoro i tuoi tranelli.

Luca Cheri