Cala Sisine - Cala Luna (sentiero alto), a cura di Franco Delogu

25.02.2013 00:48

L'escursione ha inizio dalla spiaggia di Cala Sisine, che avremo preventivamente raggiunto, o in barca, o dalla sterrata che proviene dall'altopiano di Golgo, la mattina o preferibilmente la sera prima. Si tratta della via classica, che passa in quota presso punta Onamarra, ancora molto percorsa, nonostante oggi ci sia una bella alternativa nel sentiero costiero, ideale continuazione del Selvaggio Blu.

Dalla spiaggia di Cala Sisine, a circa 70 m. dal bagnasciuga, nascosto tra la macchia sulla riva sx orografica, si stacca verso nord un sentiero in salita, che con ripidi tornanti guadagna in breve circa 80 m. di quota. Percorsi  altri 300 m. con scarsa pendenza, il sentiero piega bruscamente a ovest, verso l'interno, e sale ripidissimo per circa 1 km, fino alla quota 296, con una serie di tornanti.

A questa quota si trova un bivio: a sinistra (presente un rudere di capanna) si stacca un tratturo in ulteriore salita, poco accennato e quasi coperto dalla vegetazione: lo ignoriamo e proseguiamo in direzione nord, in falsopiano, per un sentiero più evidente. Dopo circa 400 m. questo sentiero comincia ad aggirare una collinetta verso sinistra, e si immette direttamente dentro una valle discretamente approfondita, orientata a sud-ovest (circa 220°).

Appena imboccata la valle, a quota 301, si vede un sentiero che va verso nord: é la deviazione che permette di percorrere il sentiero costiero, che si riinnesta col nostro molto più a nord, ai piedi dell'altura di Su Masongiu, l'altura che sovrasta Cala Luna.

Proseguiamo sul fondo del vallone di Girove Longu: il vallone é sempre meno approfondito ma la pendenza é dura, asfissiante. A quota 470 un sentiero si innesta da sx: non é altro che la pista che abbiamo ignorato a q. 296.

Pian piano la valle si apre, pieghiamo progressivamente verso nord, sempre in salita ma più leggera, e arriviamo ad uno splendido ovile, in carta IGM Cuile Saccederano, ma chiamato dai locali Girove Longu Sa Sedda 'e Eranu (la sella di primavera). Splendido esempio di architettura pastorale, il "pinnetu" é un punto di riferimento per tutti gli escursionisti, che qui possono tirare il fiato e ristorarsi dopo l' impegnativa salita, prima di proseguire.

Da qui la pendenza diminuisce sensibilmente, il sentiero prosegue dietro il cuile e in breve si innesta in una mulattiera ben curata e delimitata da muretti a secco. Questo punto un tempo era molto labile e poco segnalato, e ha causato numerosi smarrimenti con conseguenti interventi delle squadre di soccorso. Questa mulattiera collega la zona di P.ta Margiani-Su Caccao alla zonadi Su Boschitto-Biddunie, e una diramazione va verso Cala Luna, e proprio su questo tratto ci siamo innestati.

 

Seguiamo la mulattiera verso destra, in direzione nord: siamo su un pianoro carsico, il bosco ha ceduto il passo alla macchia, e ci dirigiamo verso le alture di Punta Onamarra, alla cui altezza arriviamo dopo circa 1,5 km sempre in direzione nord.

Una rapida occhiata ai cuiles di Punta Onamarra, alcuni in pessime condizioni e semidiroccati, poi la mulattiera si getta nel canalone di Badde de Lupiru, che comincia a scendere decisamente verso il mare, in direzione NE. Circa 3-400 metri dopo l'inizio della discesa, a dx, una traccia si dirige verso i cuiles di Sedda Eranu, un tempo bellissimi finché un incendio non li ha distrutti. Appena più sotto, ma sul lato sinistro della valle, Cuile Mereu, altra splendida capanna, uno dei più bei Cuiles del Supramonte.

Rientrati a Badde de Lupiru, dopo altri 500 metri si arriva all'altezza dell'Arco di Lupiru, grande foro nella roccia, non enorme ma caratteristico.

Si riprende a scendere, e dopocirca 2 km si é quasi al livello del mare. Da destra si riinnesta il sentiero costiero che proviene da Cala Sisine, il cui attacco avevamo trovato a quota 301, salendo da Cala Sisine.

In effetti Badde de Lupiru ha lo sbocco su una scogliera a fianco di Cala Luna, immediatamente a sud. Per arrivare a destinazione dobbiamo superare l'altura di Su Masongiu, a circa 130 m. di quota salendo su un sentiero ben visibile, e ridiscendere a Cala Luna con qualche tornante: ma la Cala già ci appare, bellissima, sotto di noi.

Ora l'escursione é finita ma dobbiamo arrivare a Cala Gonone dove avremo lascato le auto: chi ne ha ancora può proseguire a piedi (2 ore a Cala Fuili), oppure consigliamo il rientro in barca fino al porto di Cala Gonone. Escursione faticosa ma molto suggestiva!