Amare, semplicemente. Omaggio alla Sardegna di Annalisa Sedda

27.07.2014 16:04

Provengo da un luogo in cui tutto sembra dover essere per sempre. Ci sono maschere, costumi, canti e balli: raccontano la storia della mia isola a testa alta. Da sempre.
Provengo dal meravigliarsi. Da noi tutti hanno da parte un’espressione, per quando ci si meraviglia. E tutto ci ha meravigliato, almeno una volta. Dirai, questo capita dappertutto: sì, ma è un processo che dopo un po’ si ferma. Qui c’è gente pronta a meravigliarsi ancora oggi per il telefono senza fili, e non è uno scherzo. Ci si meraviglia per i turisti molto alti, per certi modi di comportarsi, per certe usanze. E chi arriva qui fa lo stesso, ma al contrario. C’è davvero da meravigliarsi per le vecchine minuscole, per certi modi di vestirsi e di comportarsi, per certe tradizioni. La mia è una terra di meraviglie.
Provengo direttamente dalla bellezza. Il mare qui è azzurro. La primavera verde di vita, l’estate gialla di sole, l’autunno rosso di vino e l’inverno, a volte, bianco di neve. Il vento sconvolge i pensieri, il sole si fa maledire per quanto è forte. Abbiamo case in pietre e legno veri, paesini sparpagliati sulle vallate, alternati a pascoli e boschi. La mia è una terra di colori.
Provengo da un mondo con le lacrime agli occhi e il riso e il grano fra le mani. Fra la mia gente ho conosciuto l’amore tenero e sincero di chi può andare avanti solo condividendo tutto. Si piange per la felicità del figlio sposo. Sappiamo festeggiare e volerci bene. I nostri bambini, quando parlano come solo qui si parla, sembrano avere centinaia d’anni e fanno sorridere. La mia, come tutte, è una terra di gente. Bella e brutta.
Provengo da un’isola, nella quale forte si fa sentire il canto del mare che chiama...Nella mia terra non è troppo facile vivere e il mio mare sa cantare canzoni che ti fanno venir voglia di andar via. La mia è una terra di partenze… ai miei Tesori lontani.

Annalisa Sedda.